Risale con ogni probabilità all’età giulio-claudia (I sec. d.C. ca.) e le notevoli dimensioni originarie – diametri esterni 140 x 119 m – lo delineano come il maggiore dei tre anfiteatri siciliani e il secondo in Italia dopo quello di Verona. Di questa grande opera purtroppo ad oggi rimane solo in primo anello perché scolpito nella roccia, non si escludono anche un secondo e terzo anello, ma non è difficile immaginare la sua magnificenza e immedesimarsi nella storia quando qui vi si svolgevano le lotte tra gladiatori e belve feroci: i primi entravano dagli ingressi monumentali, gli animali da corridoi laterali coperti. Al centro vi era una vasca che, tramite una cisterna con canale, veniva all’occorrenza ricoperta d’acqua e, attraverso un corridoio ipogeo collegato al corridoio delle belve, si poteva creare un effetto scenico di sorpresa facendole entrare come sollevate da un palchetto ligneo che nascondeva la vasca sottostante.