Federico II ne ordinò la costruzione tra il 1232 e il 1240, proprio dove, qualche secolo prima, il generale bizantino Maniace aveva realizzato un’altra fortezza. L’impostazione è singolare poiché sembra prestarsi a funzioni sociali e politiche oltre che militari, anche se vi è la un grande fossato che lo divide dalla terraferma. Le 4 torri sono in corrispondenza dei vertici della pianta quadrata (51 m per lato) e il portone ogivale grazie al quale si accede, è rivestito di marmi policromi. L’ambiente interno si configura come un luogo sacro: un ampio spazio centrale, quasi un cortile, costituito da una sala detta ‘ipostila’ la cui copertura è sostenuta da 16 colonne libere e 25 volte a crociera con capitelli finemente decorati a tema militare. Sotto l’egida di Carlo V, nel XVI sec., il castello si trasforma in una vera e propria fortezza a difesa di Ortigia: si ergeranno poderosi bastioni, il Maniace diventerà mastio per contrastare l’imbocco del Porto Grande, verrà aggiunta una casamatta borbonica a forma di diamante su cui collocare i cannoni con direzione sul mare. Oggi, con la suggestiva forma che richiama una nave, troneggia sul porto con tutta la sua magnificenza.